Habemus Capa: da Fuori dal Tunnel al concerto del 2 Aprile 2015

Hi babies! Finalmente fa caldissimo da qualche giorno e ne sono super felice..volete mettere la differenza tra infilarsi canottiera,maglione,giacca,cappotto,sciarpa,guanti e la libertà di indossare pantaloncini e canottiera? Per me l’estate è la stagione più bella. Si ok, starete tutti pensando alla maledetta sessione universitaria fatta di caffè e ben poco mare, ma il meritato riposo sulla spiaggia con un cocktail in mano arriverà ne sono certa. Oggi mi sento positiva! E è per questo che voglio parlarvi di un evento meraviglioso del mese scorso: il concerto di Caparezza. Lo scorso 2 Aprile sono stata al concerto di Caparezza al Palalottomatica. Il mio ragazzo mi aveva regalato i biglietti per Natale,rendendomi…una parola troppo oltre “felice”. Sa bene infatti che adoro Caparezza da anni. Eventualmente non lo conosciate si tratta di un cantante pugliese di nome Michele Salvemini. Autore di musica rap, ha pubblicato ben 8 album. Mi ricordo quando per la prima volta a 10 anni ascoltai “Fuori dal tunnel”. “Stupenda”pensai subito. Una di quelle canzoni che ti mandano subito in fissa, con parole in rima.. che canticchi anche se non riesci a capire tutte le parole super veloci. Poi dal telefono di mia cugina anni dopo ascoltai “Ilaria Condizionata” e ” Abiura di me”. Me le feci mandare sul telefono e me ne imparai ogni virgola. Ogni volta che avevo bisogno di carica le mettevo a tutto volume. Ma anche quando ero triste (e tutto oggi ringrazio capa per questo) le sue canzoni mi tiravano su il morale, mi facevano sorridere e evitare di pensare per quei pochi minuti della canzone ai miei problemi. Gran parte delle canzoni parla di temi importanti, di attualità, trattati sempre con quella vena umoristica che fa sorridere e riflettere allo stesso tempo. Tra una rima e un gioco di parole divertente c’è sempre un riferimento a qualcosa di serio. Questo è Caparezza: una seria risata sul mondo. Ad esempio in “Vieni a ballare in Puglia” vengono trattati problemi come l’inquinamento delle fabbriche e quello dei numerosi immigrati. Oppure in “Eroe” tratta la dura questione del lavoratore medio italiano. Insomma un cantante che non ha peli sulla lingua, che non usa troppi giri di parole per dire la sua in ogni ambito e che cura ogni canzone utilizzando rime geniali,vivaci. Non sbaglia mai un colpo. Sempre la parola giusta detta nel modo giusto.

caparezza-in-concerto-a-molfetta

Oltre ad essere così geniale nelle canzoni, nei concerti non è da meno. Non sono i soliti concerti con tutte canzoni di seguito e al massimo tra l’una e l’altra qualche ringraziamento del cantante. Sono dei veri e propri spettacoli con cambi di costume, di scenografia e con piccoli dialoghi che costituiscono indizi per ogni canzone. Creatività e umorismo da vendere anche lì. Nell’ultimo concerto romano il tema principale era l’arte ed il palco era sempre ricco di riproduzioni di opere d’arte, come la celebre Fontana di Duchamp, e venivano fatte vedere clip con foto di pittori e dei loro quadri. Insomma arte che si mescola alla musica in un modo unico, commovente e divertente allo stesso tempo. Mi sono emozionata molto nel momento in cui ha cantato “china town”, canzone in cui spiega la sua passione per la scrittura (passione che abbiamo in comune) e di come gli dia la forza di vivere ogni giorno tra le varie difficoltà nel mondo della musica. ” Non è la fede che ha salvato la mia vita, ma l’inchiostro” canta; oppure ” Solo l’inchiostro cavalca il mio stato d’animo”. C’è bisogno di aggiungere altro? già da queste poche parole emerge la passione di un cantante per il proprio mestiere.  Ascoltatevi qualche canzone..non lo mollerete più! Se può interessarvi il prossimo concerto lo farà a Capannelle a Rock in Roma questo Luglio.

Grazie Capa, sei un’emozione immensa ogni volta. Spero di incontrarti un giorno.

Circo de los horrores: fatevi traghettare da Caronte per uno spettacolo di mostri e paure

Hi babies! questa settimana voglio proporvi uno spettacolo che fra polemiche e applausi ha attirato la mia attenzione. Si tratta dell’esibizione “Circo de los horrores-Infierno”. Lo scorso anno una compagnia spagnola inscenò uno spettacolo simile nello stadio Flaminio di Roma ed ebbe un successone. Radio, tv e giornali ne parlarono per giorni e la compagnia decise di prolungare la tappa romana. Purtroppo i  biglietti erano sempre esauriti e dovetti rinunciare al desiderio di andarci. Quest’anno, appena ho sentito la pubblicità alla radio, ho iniziato subito ad informarmi. Non si tratta della stessa compagnia spagnola dello scorso anno ma di una compagnia che dice di aver “preso spunto” liberamente. Tra denunce varie e continue modifiche del luogo in cui installare tendoni e camion, dal 18 Marzo ( fino al 19 Aprile) sono iniziate le esibizioni divertenti e allo stesso tempo spaventose della famiglia infernale all’ippodromo delle capannelle. Francamente poco mi importava della polemica sul plagio e su ogni altro tipo di critica e pensavo soltanto” Se si tratta di personaggi mostruosi e trame del terrore io non posso perdermelo”. Così lo scorso mercoledì ho deciso di andare. Ammetto pubblicamente di non essere così coraggiosa come credevo, infatti già all’entrata appena ho visto delle tombe nella terra e dei frati con facce terribili me la stavo facendo sotto. Per non parlare dei quindici minuti prima dello spettacolo: 15 minuti di puro terrore, ma non voglio spoilerarvi nulla. Seguiranno poi 90 minuti di esibizioni molto belle e complesse, come quella del contorsionista zombie o del lancio dei coltelli di uno dei tanti mostri inquietanti. Con alcuni personaggi come Caronte, che dice all’inizio di traghettare gli spettatori dal limbo all’inferno, e Lucifero, si prende spunto dalla Commedia di Dante per creare in qualche modo un piccolo filo conduttore tra le varie scenette. Il terrore provocato dalle sembianze dei personaggi ( fin troppo entrati nella parte, ho ancora paura), dal buio, dai fumi e dalle urla provenienti dal palco, è attenuato dalle battute simpaticissime dei mostri stessi, i quali addirittura pronunciano frasi in “romanaccio” e fanno scherzetti al pubblico. Ho apprezzato moltissimo il fatto che non vi fossero animali. Io capisco che pur di fare soldi i circensi si inventerebbero qualsiasi cosa, ma non sulla pelle di poveri animali che soffrono.

11093754_990797070930766_29375053_n

11103860_990797167597423_1252289690_n

Tuttavia ho due note negative. Intanto ho trovato la classica esibizione con strumenti musicali e trombette di un pagliaccio un pò banale e decontestualizzata. Mi ricordava gli animatori che fanno i palloncini e suonano trombette alle feste dei bimbi. Non ci siamo! Poi gli uomini della sicurezza forse dovrebbero essere più tranquilli e non girare troppo intorno agli spettatori..take it easy!

Insomma uno spettacolo non molto dispendioso ( sulle 20 euro il biglietto centrale) ricco di paura e risate, senza mai annoiarvi. Ve lo consiglio sicuramente se volete vedere un’esibizione molto particolare e amate mostri e zombie. #enjoytheginger